È aperta da qualche giorno al pubblico, e lo sarà fino a fine marzo 2012, la mostra “Avanguardie Russe” all’Albergo delle Povere di Palermo (Corso Calatafimi, 217). Una prestigiosa esposizione che prevede sessanta opere di 23 diversi grandi artisti esponenti del movimento che, nei primi decenni del Ventesimo secolo, si fece portavoce degli sconvolgimenti e della rivoluzione, culturale e sociale, che dispiegò tutta la sua potenza in Russia principalmente, ma con effetti in tutto il mondo.
L’esposizione si inserisce nell’ambito delle iniziative in atto in occasione dell’Anno della Cultura Russia – Italia, ed è stata curata da Giulia Davì e da Victoria Zubravskaya, con il patrocinio dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia.
Un racconto artistico, un percorso che spiega ai visitatori come gli artisti più importanti delle avanguardie russe (Kandinskij, Rodcenko, Malevic, Chagall, Falk e non solo) abbiano saputo tradurre in un linguaggio completamente nuovo, onirico ma sempre estremamente legato alla movimentata realtà che si respirava allora, tutti gli sconvolgimenti idealistici, politici e sociali di quel periodo – le contaminazioni da artisti come Picasso e Cézanne, l’identificazione di nuovi stili (futurismo, cubismo, costruttivismo, astrattismo), ma anche contaminazioni di genere filosofico e popolare, le nuove dinamiche delle città industriali ed i nuovi flussi migratori … segnali, cambiamenti, nuove modalità di pensiero che confluirono in quello che è stato il periodo storico che ha contribuito maggiormente a delineare il mondo così come noi siamo abituati a conoscerlo (o disconoscerlo, a seconda dei punti di vista) al giorno d’oggi.
Un viaggio tra opere senza tempo che ci racconteranno in un modo incredibilmente nuovo, anche se risalente a cento anni fa, di un periodo storico che, a volte, forse è meglio narrare con strumenti diversi dai libri e dalle testimonianze. I quadri presenti sono frutto del lavoro di artisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte e del mondo stesso, aiutando ad esprimere in modalità incredibilmente atipiche eppure così sorprendentemente coerenti e chiare il sentimento di un popolo, di una generazione, di una porzione di mondo che voleva, allora, riscattarsi e fare la sua comparsa sul palcoscenico della Storia.
Visitate la mostra con calma, soffermatevi sui quadri, lasciate libera la mente attraverso il vagare dei vostri occhi tra i colori e i segni sulle tele: se le cose non saranno più chiare, saranno – questo è certo – illuminate da una luce differente rispetto alla solita.
Vi ricordiamo che l’ingresso è libero e che la mostra è visitabile dal lunedì al sabato, al mattino dalle ore 9 alle ore 13 e al pomeriggio dalle ore 15 alle ore 19.