In società come quelle moderne, così prese da valori prettamente economici ed edonistici, è difficile trovare città ancora strettamente legate e ancorate alla tradizione e alle loro radici storiche e religiose. Eppure, quando si tratta di Trapani e dei suoi abitanti, il difficile diventa trovare trapanesi che non partecipino agli eventi che durante la Settimana Santa affollano la città.
Infatti, in quest’occasione, le strade si riempiono di gente che si riunisce per seguire e accompagnare la lunga processione della Via Crucis, durante la quale i massari trasportano sulle loro spalle le preziose sculture lignee che costituiscono i 20 gruppi sacri (misteri) e le bande musicali provenienti da tutta la Sicilia accompagnano il corteo con marce funebri cariche di angoscia e di misticismo.
Si pensa che l’usanza dei misteri abbia origini spagnole, ma non si hanno basi certe. Ciò che è sicuro è che già a partire dal 1366 esisteva a Trapani la confraternita di San Michele, che fu affiancata nel 1603 dalla Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo. Il titolo, “Societas Pretiosissimi Sanguinis Christi et Misteriorum“, permette di dedurre che tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII si sono probabilmente svolti in questa zona dei riti definibili come “Misteri”. Poi, con il passare del tempo, a ogni categoria artigiana fu affidata l’ambita incombenza di portare in processione un gruppo durante il Venerdì Santo, di abbellirlo con decorazioni argentee e di riporlo in chiesa alla fine della celebrazione. Infatti, Le Maestranze o “Maestri d’ arti manuali” fanno parte della processione fin dalle origini, da quando la Confraternita di San Michele Arcangelo affidò alle singole categorie la cura dei Gruppi Sacri in occasione del Venerdì Santo.
Oggigiorno i festeggiamenti sono conosciuti nel mondo per la processione dei Misteri, una delle manifestazioni religiose più lunghe e più antiche d’Italia. Questa si tiene il Venerdì Santo, a partire dalle 14, e dura circa ventiquattr’ore, durante le quali i trapanesi si uniscono per riscoprire e riportare in vita la fede, il folklore e le tradizioni della città. Questa processione consiste nella messa in scena rappresentativa della morte e della passione di Cristo, in un percorso carico di atmosfera e di malinconia, ma al tempo stesso di spiritualità, che si snoda fra le principali vie della città a partire dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio. I venti gruppi sacri, in cui sono inclusi il simulacro di Gesù Morto e quello di Maria Addolorata, vengono portati in processione dalle maestranze locali attraverso le vie della città.
Alcune curiosità:
– probabilmente, oltre che dal mistero di Cristo, il termine misteri deriva anche dalla parola “misteri” che in siciliano vuol dire “mestiere”, ma riguardo a questa teoria non si ha una certezza assoluta.
– L’affidamento di un gruppo a una maestranza era un grande riconoscimento a livello sociale nella città, tanto che la categoria dei ceramisti, che non aveva mai chiesto l’assegnazione di un “mistere”, non era considerata prospera nel panorama economico dell’epoca.
– La realizzazione di questi gruppi non trae origine dall’iconografia classica, ma da episodi presenti nei testi sacri o nei vangeli apocrifi, poi sapientemente personalizzati dagli artisti trapanesi che li hanno creati.
Anche quest’anno la città sta scaldando i motori, in attesa dell’arrivo del 29 Marzo 2013, il giorno in cui questo lungo e intenso pellegrinaggio coinvolgerà turisti, curiosi e fedeli trapanesi e non che accorreranno all’evento. Nel frattempo, è stato reso noto da qualche giorno l’itinerario previsto dalla processione quest’anno: il percorso è stato limitato al centro storico e via Fardella è stata eliminata per permettere la sosta in piazza Vittorio Emanuele. Nella settimana che anticipa la Pasqua a Trapani, si assiste a un fervente e risaputo ritorno al passato e i cittadini riscoprono la loro fede, non solo nella religione, ma anche nella grandezza e nel valore della loro città, un orgoglio che da tempi remoti li contraddistingue e che li ha resi famosi in tutta Italia, un orgoglio che vogliono condividere con quanta più gente possibile. Quindi non perdete quest’occasione per visitare la città e le tradizioni che la contraddistinguono nel mondo.
Articolo a cura di Cristina Randazzo.
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